Il Faro, domenica 29 maggio: “due battesimi, una decisione che vi onora e glorifica Gesù”

messaggio- battesimoIl Faro, domenica 29 maggio: “due battesimi, una decisione che vi onora e glorifica Gesù”

Dopo i tre battesimi del febbraio scorso la nostra comunità cristiana evangelica domenica 29 maggio è stata benedetta dai battesimi di altri due nostri giovani, Alessandro e Davide! Davanti ad una sala veramente gremita la Parola di Dio è stata portata da Fares Marzone, preside della facoltà teologica IBEI di Roma, che dal libro degli Atti degli Apostoli (Cap. 10) ha parlato di un noto episodio della storia iniziale del cristianesimo con l’apostolo Pietro mandato da Dio a testimoniare nella casa di Cornelio, centurione romano. Tre azioni molto importanti – ha evidenziato Marzone – sono state fatte dalle persone presenti: essi hanno ascoltato la storia meravigliosa di Gesù di Nazaret, hanno creduto, riconoscendo di essere dei peccatori senza speranza accettando la grazia presentata nel Vangelo con un atto di fede e hanno obbedito, venendo battezzati in acqua. “Gesù ha ordinato il battesimo, la Chiesa fedele ha obbedito al Suo ordine, ma questo non è un rito, un atto magico; non salva, ma è una dimostrazione pubblica di obbedienza al Signore.” “Oggi voglio dirlo davanti a tutti,” ha concluso il rettore dell’IBEI, rivolto verso i due giovani, “questa vostra decisione vi onora e glorifica Gesù”. Alessandro e Davide, prima di scendere nelle acque battesimali, hanno illustrato a tutti i presente le toccanti motivazioni che li hanno portati a richiedere il battesimo.

davideTestimonianza di Davide Monteleone
Ciao a tutti. Il mio nome è Davide ed ho 18 anni. Ho vissuto 17 anni della mia vita a fare ciò che volevo. Anche se provengo da una famiglia cristiana, non avevo mai ferrato che Dio fosse qualcosa o qualcuno di reale o per lo meno non avevo la piena conoscenza di cosa fosse vergognosa ai Suoi occhi e quindi non mi preoccupavo delle mie azioni.

Durante la mia permanenza estera negli Stati Uniti, a tre mesi dal mio ritorno [in Italia], sono entrato in una chiesa battista con la mia famiglia ospitante. Durante l’adorazione sentivo dentro di me che Dio mi stava parlando, dicendomi che ero sulla strada sbagliata e che Lui voleva mettermi su quella giusta. E di punto in bianco ho cominciato a piangere, guardandomi a destra e a sinistra mi chiedevo perché fossi l’unico, perché nessun altro riusciva a sentire quella gioia e quella bellezza che mi stava toccando e che non veniva da me.

In seguito, durante la predica del pastore, ho realizzato che i cristiani non credono in Dio tanto per crederci, ma perché Dio è vivo e interviene nelle nostre vite, che Egli muove le nostre vite. Quel giorno ho capito forse per la prima volta che ero un peccatore davanti ad un Dio santo. Quel giorno ho fatto una scelta che ha cambiato completamente la mia vita. Ho scelto di arrendere la mia vita a Gesù e riceverlo come il mio Signore e Salvatore. E grazie a questa scelta adesso anche io faccio parte della grande famiglia di Dio. E vorrei battezzarmi, ubbidendo al Suo comando. Grazie.

testimonianza AlessandroTestimonianza di Alessandro Emili
Io sono nato e cresciuto in una famiglia di testimoni di Geova e in quel ambiente, ai limiti delle mie capacità e possibilità, ho sempre cercato di darmi da fare per la comunità e per Dio… Tuttavia, vedendo la Salvezza più come a una paga che ad un dono, non ero mai pienamente soddisfatto e con la coscienza pulita, sapendo che quel che davo non sarebbe mai bastato pienamente! In una singolare circostanza sono venuto in contatto con mio zio Erwin che ormai non vedevo da anni e più che altro non avevo a che fare da molto tempo, visto che dalla comunità dei testimoni di Geova venne categorizzato come apostata…quindi con diffidenza, tra una cosa ed un altra ,mi ha iniziato a parlare di Jeshua, Gesù e di quanto amorevole fosse e di come agiva potentemente in lui… perché la salvezza è un dono, e questo dono poteva esser fatto anche a me…bastava accettare Gesù quale Dio e chiedere il Suo perdono!

Da testimoni di Geova, già il fatto di dire che Gesù sia Dio, era per me una bestemmia…. figuriamoci il pregarLo! Ma da allora ho iniziato a leggere di più la Bibbia, cercando di dimostrarmi che non poteva essere davvero tutto diverso da come mi era stato insegnato… ma la Bibbia esercita potenza! E quindi passo dopo passo , mi sono avvicinato a Dio, e con l’aiuto di mio Zio, ho sentito la presenza di Gesù. Mi resi conto che ero colpevole dei miei peccati innanzi ad un Dio santo, e che Lui stesso aveva già pagato per i miei peccati con la sua morte tanto tempo fa… e quindi mi sono deciso di arrendermi a Lui e di accettarlo quale mio personale Salvatore e Signore. Da allora, vivo per Lui e Lui si prende cura di me… è una strada stretta e piena di difficoltà, ma la affronto con la gioia e la pace che solo Lui può darmi, consapevole che più perdo a causa del Suo nome, più guadagno nel Suo nome! Ho deciso di battezzarmi ubbidendo al Sui comando e rendendo noto a tutti la mia scelta di seguirlo!

Dio vuole te

Luigi, Stefania E Mef - Batesimo 7 Febbraio 2016Con questo articolo ritorniamo un può indietro, al 7 febbraio. Tre meravigliosi giovani testimoniano della nuova vita con il battesimo in acqua in una chiesa che più gremita non si può. Le sensazioni più intime dei protagonisti le trovate brevemente qui sotto ma quello che vorremmo condividere qui con voi è un dipinto del nostro Dio che Stefania, Mef e Luigi hanno contribuito a comporre. Prima di prendere la santa cena come figli di Dio e prima di immergersi nelle acque, Stefania, Mef e Luigi si sono presentati alla chiesa e ai presenti e credo che, se non avessimo mai conosciuto il Signore, con le loro parole e con il loro vissuto avremmo potuto disegnarne un ritratto fedele ed essenziale. Stefania ha parlato di un Dio che è Amore e Pazienza. Mef di un Dio che si è manifestato come Verità e Costanza. Luigi di un Dio che è Padre Autorevole e Degno. Con il messaggio di Danny Pasquale poi, abbiamo il profilo di un Dio prodigo che accoglie, festeggia e getta le sue braccia intorno al figlio ribelle e non abbandona il figlio maggiore e “fedele”. Si tratta sempre dello stesso Dio.

Questi tre giovani sono sicuramente diversi l’uno dall’altro ma un unico Dio li ha formati e li ha guidati fino a Lui. Come è stato più volte detto nel corso della mattinata, il battesimo non realizza il punto di arrivo per un credente ma il punto di partenza di una vita spesa per Dio nella chiesa, nella famiglia, nella crescita, nella conoscenza della parola, nella preghiera, nella nuova testimonianza… Una vita rinnovata che arricchisce la vita degli altri e che chiama la comunità a stare vicino a questi fratelli e sorelle, e ci ricorda, una volta in più, come in Gesù tutto si sia compiuto. Un grazie a Dio per aver portato Stefania Mef e Luigi nella nostra comunità e un grazie ancora per i nuovi cuori arresi a Gesù.
TESTIMONIANZE SULLE SENSAZIONI SUCCESSIVE AL BATTESIMO

STEFANIA: “Mi sono sentita benissimo, ero molto emozionata (soprattutto durante la lettura della testimonianza). È stato bello poter condividere come ho conosciuto il Signore con la chiesa e tutti gli altri ospiti. Il momento del battesimo è stato molto intenso e adesso mi sento in piena comunione con Dio e con gli altri. Sono felice di aver ubbidito a questo Suo comandamento”.

MEF: “In questi giorni mi sto sentendo molto in pace. Da quando mi sono battezzato mi sento ancora più in pace con Dio. Domenica quando mi sono immerso nell’acqua, alla mia uscita ho avuto la sensazione di essere lavato realmente da tutti i miei peccati”.

LUIGI: “Ho provato felicità e serenità. Era un evento atteso e la celebrazione è stata davvero speciale, in particolare negli ultimi momenti. Subito dopo il battesimo mi son sentito molto rilassato, a causa della forte esperienza emotiva degli istanti precedenti. Poi subito la Cena del Signore! Evento più ordinario per un cristiano, ma non secondario. Ugualmente ricco di significato e solenne. Dopo la fine del culto c’è stata la gioia nello stare insieme e nel sentirmi ora più in comunione con la chiesa”.

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Testimonianza da Nepal

testimonianza da NepalCiao a tutti,
Eccomi qui dal Nepal. Sono passati quasi 10 giorni dal terremoto che ha colpito Katmandu e tutto il Nepal. Sabato, quasi 10 giorni fa, ero seduto accanto al tavolo in cucina e stavo studiando nepalese, stavo scrivendo. A un tratto, ho sentito che c’era qualcosa che non andava, ho alzato lo sguardo e ho pensato: ma cosa sta per succedere. Un secondo dopo la terra ha iniziata a tremare, la mia casa ha iniziata a muoversi da destra a sinistra. L’unica cosa che ho potuto fare era aggrapparmi al tavolo con tutte le forze che avevo, e ho iniziato a pregare, pregare al Signore, pregare per la protezione, pregare perché sia fatta la Sua volontà, perché io ero inerme… non potevo fare nulla se non aspettare che finisse e puoi uscire di casa al più presto possibile. Durante questi secondi mi sono reso conto che non ero pronto a morire e ho avuto paura. Ho avuto paura perché sapevo che ero nelle mani del Signore, ma sapeva anche che potevo morire e la morte mi ha fatto paura. Devo essere sincero… è stato veramente un punto di partenza, un altro punto di partenza della mia vita, perché ho potuto riflettere in questi 10 giorni su quello che è successo, su quelle che sono le mie priorità, su quello che il Signore mi sta parlando dopo questa terribile disgrazia. Grazie a Dio io sto bene, la mia casa non ha crepe, io sono salvo. Ho acqua, elettricità, ho cibo, quindi in questa mia zona è tutto apposto. Ma in altre aree la situazione è tutto diversa e non è per niente facile… molti nepalesi hanno perso famigliari, casa e tutti i loro beni e hanno subito veramente grossi traumi. Perciò vorrei suggerirvi alcune richieste di preghiera:

  1.  Pregate per il Nepal, per le popolazioni che si trovano al di fuori dell’area di Katmandu, nei villaggi, che possano avere sostegno, che possano avere cibo, acqua, ma soprattutto un riparo perché fra meno di due mesi arriva la stagione delle pioggia e quindi la situazione è veramente particolare e le persone hanno bisogno di un posto dove stare, hanno bisogno di un tetto per ripararsi dalla pioggia.
  2. Pregate anche per tutte le persone che hanno subito un trauma. Dopo il terremoto ci sono delle persone che veramente stanno soffrendo tantissimo e che hanno bisogno di aiuto.
  3. Pregate per tutti i consulenti cristiani che sono qui in Nepal che stanno facendo un grandissimo lavoro che possano aiutare le chiese a gestire questa situazione e che possano collaborare tutti quanti assieme per il bene di tutte le persone, credenti e non credenti.
  4. Pregate anche per una richiesta mia personale, che la mia vicinanza con il Signore sia sempre più forte, sempre più vicina.
  5. Pregate per una nuova sistemazione per me, se è la volontà di Dio. La mia idea è quella di spostarmi più vicino al ministero sportivo al nuovo campo da basket in costruzione. La situazione non è facile perche molte case sono state distrutte e molte persone hanno bisogno di una nuova casa… quindi che il Signore mi guidi.
  6. Pregate anche per tutti i miei amici nepalesi che si stanno sempre di più coinvolgendo nel ministero sportivo, che esso possa crescere in Nepal, che possiamo essere veramente una chiave per raggiungere molte persone, molti giovani, molti non credenti e che con la collaborazione con la chiesa possa sempre dare dei frutti non solo in Katmandu ma anche al di fuori della capitale.

Vi ringrazio di cuore. Tanti saluti dal Nepal e vi ringrazio in nome di tutto il popolo nepalese per le preghiere che state facendo. Un abbraccio, un bacione a tutti!
Diego